mercoledì 12 gennaio 2011

Con la presente

Mi rivolgo a te, distinto aspirante scrittore, per fornirti la consulenza gratuita che, dopo anni di fervida applicazione, disciplinata dedizione e mirabile accanimento, di certo meriti e saprai apprezzare col depresso rancore che mi aspetto e ti si addice come il farfallino e gli occhiali senza montatura, come il velluto e la tomaia perforata, i guanti di pelle e la spettinatura ricercata. Prestante scrittore in pectore, con i manuali impilati per terra negli angoli della cameretta studio boudoir, la luce giallastra della abat-jour svedese, tu che per continuare a perdonare tua moglie restando calmo e sereno la immagini ingessata, costretta a letto dal coma, a volte addirittura morta al cimitero con te che piangi in silenzio, senza perdere il contegno, poveretta dici a chi ti passa accanto, e ti batti il petto, e quando smetti di immaginarla così il peggio è andato non sei più d'umore alterato per tutto quello che non funziona nella tua vita. Quegli elenchi numerati che ti hanno venduto con su scritto ecco cosa devi fare per diventare scrittore, i consigli di chi lavora nell'ambiente, la catechesi del postulante che striscia davanti alle porte sprangate del monastero zen chiedendo se non l'illuminazione datemi l'ispirazione o almeno spiegatemi la tecnica. Eccola, figliolo, sono qua apposta, metti da parte chi vorrebbe spruzzarti addosso la polvere magica delle fatine, per una cifra modica tutti i segreti del mestiere e tu potrai essere un'altra persona, finalmente, più spiritosa, più intelligente, più profonda, più brillante. Niente di tutto questo, stimatissimo non ancora scrittore, sei ancora te stesso con le tue miserabili paturnie espressive, la tua sete di parole, ma rallegrati, beati gli aspiranti scrittori perché otterranno la mia consulenza e infatti non ti senti già meglio? Non senti il flusso energetico della sapienza che cala dal cielo e ti infonde e ristora? Tu che rimani bloccato da una parola sulla punta della lingua, ostacolato da un vocabolario limitato e un'immaginazione rachitica, con tua moglie che bisogna pensare al peggio per continuare a sopportarla, quando immagini la sua foto, il suo ologramma funebre con sotto il bottone mi piace, divento fan, i messaggi di chi le ha voluto bene che rimarranno per sempre accodati sotto al profilo grazie ai tuoi soldi, finiti in tasca al tecnico della manutenzione che impedisce lampeggi imprevisti e scatti abnormi e sbilanciamenti cromatici improvvisi. Non mi devi ringraziare, caro scrittore non riconosciuto come tale, sono qui per darti ottimi consigli, gli unici che davvero ti saranno utili per acchiappare il successo, per ottenere la pubblicazione e mettere sui biglietti da visita, sul campanello del citofono, nelle postille e nelle note a margine l'agognato epiteto di scrittore. Hai accumulato racconti precisi e ordinati, saggi e romanzi degli esordi con pagine scarabocchiate per strada, idee da sogno appuntate con diligenza nel mezzo della notte, gli sforzi eruttati in quotidiane rievocazioni di mondi interi dove faticosamente ricostruire architetture e morfologie, nessuno può avere idea di quanto ti sia costato tutto questo in termini di vita spremuta, speranze tradite, mancate consolazioni, ma ora ci sono qua io, il tuo consulente alla realizzazione personale, specializzato in aspiranti scrittori, mettiti l'anima in pace e sorridi, come quando cerchi tua moglie e non c'è, non c'è mai, sta sempre facendo la sua vita in altri posti, nel mistero dell'alterità coniugale, quando vorresti dire a tua moglie parole che non vengono alla luce, che non sono state fecondate e rimangono prigioniere nel limbo del quieto vivere, allora chiudi gli occhi e sogni di mettere grosse monete nella lapide per fiori più belli, freschi e profumati, a testimonianza del tuo amore e del tuo pentimento. Non c'è altro che tu debba conoscere per diventare lo scrittore che sai già di essere, butta via tutti i testi che ti hanno venduto per insegnarti a diventare altro da ciò che sei, per piazzare l'ennesimo esemplare dell'intramontabile fandonia della metamorfosi, sei un bruco ma diventerai una bellissima farfalla, no, sei un bruco e resterai per sempre bruco, e tua moglie è viva, sta bene, vivrà ancora a lungo per dannarti il poco di anima che ci rimane quando rompiamo qualcosa di prezioso e andiamo in pezzi, se sei fortunato non chiederà alimenti, non ti porterà via i figli. Pregiatissimo scrittore, ormai posso chiamarti così, i miei complimenti per i traguardi raggiunti e i migliori auguri per la strepitosa carriera che ti attende, sarai uno dei pochi scrittori che non vengono subissati di critiche, non presentano al fisco un reddito microscopico, non devono darsi arie andando in giro a promuovere le vendite per conto di editori, stampatori, distributori. Immagina quanto sarai invidiato d'ora in poi dalle masse di tuttora aspiranti scrittori.

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