martedì 21 dicembre 2010

Anna

ssimo tunnel con i faretti che scorrono al di là del vetro e ti colpiscono le pupille diverse volte al secondo quando sei dentro al tunnel nel centro del tunnel perché vicino alle uscite i faretti si diradano non sono così fitti non mitragliano la luce ma la dispiegano e vedi la luce arancio che entra adagio e ti passa sopra come uno scanner come un volo d'uccello poi esplode la luce vera la luce fortissima del giorno che fa chiudere gli occhi che fa alzare la mano e quando ti abitui guardi fuori e ti aspetti grandi cose sei molto felice di essere uscito dal tunnel infatti io ero così eccitato per essere uscito dal tunnel da aver voglia di parlare con la ragazza seduta di fronte a me la ragazza che è stata per tutto il viaggio con la testa appoggiata al finestrino s'è formata della condensa dove il vapore della sua traspirazione si è incollato al vetro gelido ma non le dico niente perché sono convinto che dorma come non ha mai dormito altrimenti sentirebbe il freddo nel punto in cui la sua testa tocca il vetro gelido e cambierebbe posizione ma il motivo è anche la nebbia da questa parte del tunnel c'è la nebbia non si vede niente non c'è niente da essere felici l'uscita del tunnel si rivela una delusione e da questo momento non possiamo più nemmeno avere percezione della velocità non ci sono faretti solo il bianco quel bianco che ti lascia supporre gradazioni immaginarie mentre aspetti che appaia dal nulla un ostacolo meno male che ho ancora la voce da mandare a rimbalzare contro la nebbia e canto sono l'unico sul pullman che canta e nessuno mi dice di smetterla nessuno dà segni di percepire la mia voce la ragazza di fronte a me non stacca la testa dall'umida tana di condensa c'è chi legge chi dialoga c'è perfino chi sorride ai ricordi così finisco la canzone e la ricomincio fino a quando il pullman frena rallenta il pullman si ferma e le porte del pullman si aprono davanti a una ringhiera davanti al precipizio nebbioso che sta dietro la ringhiera e qualcuno si alza fruga nei bagagli si prepara a scendere qualcuno mi tocca facendomi spaventare è la ragazza della testa sul vetro la ragazza mi dice qui c'è il mare un mare che sale e che scende un mare che entra nelle grotte passa sotto le montagne e risale qui dentro al lago c'è un lago di mare un lago che è mare lo vedi si alza e si abbassa come un respiro di mare la ragazza mi dice queste cose e io non so cosa rispondere rimango zitto a fissarla a fissare la parte della sua testa che è rimasta appoggiata al vetro per tutto questo tempo finché lei annuisce e scende dal pullman e quando la ragazza scende dal pullman la nebbia sparisce cade tutta in una volta come pioggia leggera così leggera da non far rumore si appoggia come una coperta sul mondo e vedo il cielo il lago che è mare vedo il villaggio e i cartelloni pubblicitari le statue fatte di scarti metallici e i turisti le visiere dei berretti le camicie larghe le scarpe consumate sui talloni le macchine fotografiche gli occhiali l'aria perennemente affamata i glutei che ciondolano in un passo da pinguino soddisfatto vedo il sole sento odore di fritto e di salse di sughi di carne alla brace e allora scendo penso siamo arrivati penso finalmente e non so perché mi trovo a pensare finalmente dico a voce alta finalmente siamo arrivati poi corro inizio a correre voglio sentire l'aria che si oppone corro dentro al villaggio evitando gli ostacoli fino a quando non ho più fiato e proprio in quel momento sento la voce di Anna in realtà non conosco nessuna Anna non ho mai sentito prima quella voce ma so che è la voce di Anna e che Anna è una presenza incorporea la voce di Anna dice in questo negozio vendono le opere di non capisco Anna dice un nome straniero pieno di consonanti Anna dice in questo negozio costano dieci volte meno che altrove mi ha incuriosito entro e cerco queste opere lasciando che Anna mi guidi a un espositore di quelli che ruotano e in basso ci sono dei libretti illustrati ne prendo in mano uno si intitola volti nella nebbia la copertina mostra le sembianze di umanoidi spettrali intrappolati in volute di fumo che sembrano fiamme e il nome dell'autore non riesco a leggerlo perché le lettere sono scritte in modo da impedirmelo eppure quello che mi interessa è trovare il libretto mancante sono certo che ne manchi uno e so che è sempre così che quello specifico libretto manca sempre manca anche dove lo venderebbero a un prezzo decuplicato lo cerco con agitazione crescente e sento Anna che dice sono qui perché non mi senti sono qui è così che mi accorgo di non sentirla più quel che sento è solo vento il rumore del vento guardo fuori dalla finestra e vedo piccole nuvole bianche correre nel cielo sono nuvole piccole e molto veloci e subito dietro arrivano nuvole più grosse e pesanti arrivano nuvole scure che hanno le gambe nuvole che camminano e ogni passo che fanno è un tuono le gambe delle nuvole sono fatte di nebbia e il rumore dei passi si avvicina lo vedo dalla finestra vedo gente che scappa al riparo si infila nelle porte dei negozi delle case dei ristoranti tranne coloro che rimangono all'aperto e si chinano a cercare chissà cosa per terra forse gli occhiali una monetina dei documenti importanti forse qualcosa di più prezioso della vita c'è una vecchietta strappa qualcosa dalla terra dal fango dalle fessure tra i sassi non capisco cosa sia forse una rapa forse una cipolla un fungo e la vecchietta alza la testa verso di me che mi giro prima di incrociarne lo sguardo prima di confermare la sua sensazione di essere spiata mi guardo le mani e mi accorgo di chiamare Anna dico Anna Anna dove sei Anna ho trovato il libretto mancante Anna è qui nella mia mano è il libretto mancante lo si riconosce dal

Nessun commento: