C'era una volta un laboratorio dove facevano nascere i bambini. È vero quello che raccontava la nonna: nascono sotto un cavolo, li compri al negozio dei bambini e aspetti che la cicogna te li porti a casa. Adesso però le cose sono un po' cambiate, è tutto più moderno, ci sono contenitori in materiale atossico, gestioni computerizzate, una vasta, che parola ha usato la guida robotica?, una vasta qualcosa che insomma controlla il tutto perché vada come deve andare. Quando ho visto il settore addestramento ho riconosciuto molte cose della mia infanzia e ho deciso che da grande farò quel lavoro lì, aspetta che leggo come si chiama, mi sono preso un appunto, esauditore di aspettative genitoriali.
Ai tempi della nonna la fabbrica dei bambini doveva essere un posto molto più grezzo e pericoloso anche se di sicuro più semplice e pittoresco. Mi immagino serre piene di cavoli puzzolenti, bancarelle con venditori che gridano bambine bionde, oggi bambine bionde scontate, approfittate dell'offerta solo per oggi le bambine bionde sono scontate. E le cicogne nel dipartimento spedizioni, quante ne avranno avute? Cosa mangiano le cicogne, la guida robotica che ci spiegava come funziona il laboratorio non ha saputo rispondermi. Ah, se la nonna potesse vedere che progressi sono stati fatti nel settore neonati, pensavo, resterebbe a bocca aperta guardando i favi nel reparto selezione, le migliaia di celle rese azzurrine per via dei microscopici cristalli di ghiaccio.
La nostra è la migliore industria di riproduzione che esista al mondo, ripeteva la guida robotica nelle pause tra una spiegazione e l'altra. Ci ha portato in una stanza piena di terminali e ci ha chiesto di simulare un'ordinazione. Al posto di mettermi a scegliere tutte e ogni singola caratteristica desiderata ho invece tirato fuori i miei documenti e ho provato a inserire direttamente un codice identico al mio per vedere cosa sarebbe accaduto. Pensavo sarebbe comparso un messaggio di errore, qualcosa come spiacenti il bambino richiesto è già stato prodotto e invece è apparsa la domanda maschio o femmina? Tempo fa non riuscivano a fare due bambini uguali, nonna diceva spesso che ognuno di noi è unico. Se volessi potrei comprare un me stesso e ricominciare come nei giochi che quando muori puoi usare un'altra vita e riprovarci.
La guida ha detto che c'è ancora chi preferisce portarsi a casa il prodotto grezzo e provare a completarlo da solo, ma che la maggior parte dei clienti ha capito l'importanza di un addestramento professionale. La selezione è inutile senza adeguata impostazione, c'era scritto sulla copertina dell'ennesimo opuscolo che ci hanno dato. È qui che ho deciso di essere un esauditore di aspettative genitoriali, ricordo ancora il giorno in cui il mio addestratore, si chiamavano così quando ero piccolo, mi consegnò alla mia famiglia. Avevo solo vent'anni, non si aspettavano di ricevermi prima dei trenta. La mamma lo abbracciò, il papà lo ringraziò moltissimo. Laureato, figlio mio sei laureato, ringrazia il tuo addestratore, disse la mamma con le lacrime agli occhi. E papà che spulciava la lista e chiedeva pianoforte? L'addestratore annuiva e sorrideva, fiero di me. Mamma chiedeva buone maniere? Erano così felici e io capii che non mi avrebbero mandato indietro come prodotto difettoso.
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