Quando c'hai un figlio capisci che i bambini sanno tutto. Ti rendi conto che ti hanno inculcato una versione distorta in qualche punto della tua vita, quando ti hanno fatto credere che tu stessi imparando qualcosa che prima non sapevi. In realtà è il contrario, all'inizio sai tutto, poi lentamente di quel tutto scegli cosa sapere e cosa no.
Sono andato incontro a questa rivelazione quando Elia ha scoperto un omosessuale tra le facce di indovina chi. Devi fare delle domande per giungere a identificare uno tra i volti proposti. Porta gli occhiali? È biondo? C'è questo tizio, in indovina chi, che ha i capelli e il pizzetto bianco e non c'è verso di metterci d'accordo sul suo sesso, Elia è convinto che sia una femmina.
La differenza è tutta qua, tu cerchi di dimostrare, devi avere delle prove. I bambini no, i bambini lo sanno e basta. Non si pongono nemmeno il problema della confutazione scientifica, della ricerca di consenso, sono del tutto autosufficienti e trovo che sia straordinario. Tutte quelle discussioni infinite che facciamo noi sono una perdita di tempo. Dio esiste? Pensala come ti pare, fa lo stesso, non cambia niente. Quanta semplicità ci buttiamo alle spalle non appena ci insegnano a interrogarci sulle nostre certezze.
Stamattina mi sono svegliato con una voce che mi bisbigliava malignamente nell'orecchio, con tono lugubre e grottesco. Sembrava l'invocazione di un eretico nell'atto di evocare un demone. “Angelo di Dio”, la preghiera, ma pronunciata da Jago mentre piazza la prova del finto tradimento. Non credo di aver mai vissuto un'esperienza analoga a quanto m'è accaduto aprendo gli occhi e facendo combaciare il volto sorridente di mio figlio a quello che stavo ascoltando. Non credo che riuscirò mai più a recitare quella preghiera con lo spirito giusto né a evitare il collegamento ogni volta che mi capiterà di sentirla in futuro.
Ecco come ti cambia avere un figlio, raggiungi nuovi livelli di comprensione. Realizzi che i bambini sanno tutto, che c'è un gay tra le facce di indovina chi, che le preghiere possono venir recitate con effetti devastanti sull'ascoltatore. Che quando non vuoi andare all'asilo puoi metterti a correre in giro per casa ridendo come un pazzo. Tutto ciò, forse non sono stato chiaro, per me è esaltante.
giovedì 4 febbraio 2010
Le cose che cambiano quando c'hai un figlio (21 di N)
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