Interno, giorno, Camera di Josh.
Josh, adolescente, appassionato di scienze, difficoltà di socializzazione.
Josh si sveglia, si alza si stiracchia, rabbrividisce, e inizia a vestirsi. Alle sue spalle un folletto in equilibrio sulla testiera del letto lo imita in ogni gesto. Josh lo vede nello specchio.
JOSH: Smettila, non sei divertente.
Il folletto salta sul comò con un'acrobazia.
FOLLETTO: Strano, mi è sembrato di sentire una voce ma non vedo nessuno.
Josh continua a vestirsi, da un calzino sbuca una fatina che prende il volo. Il folletto prende una moneta dal mucchietto sul comò e cerca di colpire la fatina. La moneta colpisce Josh in fronte.
JOSH (molla i vestiti e si porta le mani alla fronte): Adesso basta! Che male. Questa cosa deve finire!
Brenda, la madre di Josh, donna in carriera, precisa e autoritaria.
BRENDA (dalla cucina): Che succede? Sbrigati che si fredda.
JOSH (bisbigliando): Trovatevi qualcun altro, io qua, nel mondo reale, ho una vita da portare avanti.
FOLLETTO (falsetto): Io ho una vita, gringo, fatti da parte.
La fatina atterra sulla testa di Josh e si aggrappa ai capelli, fa una linguaccia al folletto. Si pare la porta della camera e sporge all'interno la testa di Brenda.
BRENDA: Allora? Pensi di farcela entro Natale?
FOLLETTO: Come fai a sopportarla?
JOSH: Arrivo, ho mai fatto tardi?
FOLLETTO: Vattene via, vecchia balorda!
BRENDA: Se fosse per te faresti sempre tardi, caro.
JOSH: Ti ho già detto che arrivo, posso vestirmi senza testimoni?
Brenda si offende, sbatte la porta.
JOSH (bisbiglia): Non ti rivolgere a mia madre in quei termini, non è vecchia né balorda.
FOLLETTO: Se lo dici tu?
Josh continua a vestirsi. La fatina vola davanti allo specchio e si sistema i capelli.
JOSH: Ve ne andrete mai?
FOLLETTO e FATINA: No.
FOLLETTO (imitazione del padrino): Lo sai come funziona, mano lava mano, ci sono delle regole, tu non stai valutando con la dovuta attenzione i termini dell'accordo.
JOSH: Non c'è nessun accordo!
BRENDA: Parli anche da solo, ti sento!
FOLLETTO: Se non c'è è perché ci sarà presto.
Josh ride, scuotendo la testa.
FATINA (in ginocchio, sospesa in volo): Ci serve il tuo aiuto. Ti prego ti prego ti prego?
Jish esce dalla camera.
Interno, giorno, cucina di Brenda.
Josh si va a sedere davanti al piatto colmo di cibo. Uova, pancetta, frittelle, pane tostato, caraffa di succo d'arancia. Trevor, il padre di Josh, insegnante di letteratura, vestiti sempre stropicciati e stazzonati, un ciuffo di capelli sempre fuori posto, sta spiluccando senza appettito.
TREVOR: Josh?
JOSH (a bocca piena): Ciao papà.
TREVOR: Tua madre vuole sapere se ti droghi.
JOSH (tossendo): Cosa? No, dille che può stare tranquilla.
BRENDA (ai fornelli, di spalle): Odio quando fate così.
TREVOR: Se ti droghi puoi dirlo, non siamo una famiglia da romanzo minimalista, dove nessuno dice niente di significativo e la trama si svolge, per così dire, nonostante la
JOSH: Papà.
TREVOR: volontà dei personaggi che rimangono come alienati rispetto a
JOSH (ad alta voce);: Papà!
BRENDA: Non alzare la voce con tuo padre.
Trevor fa un cenno a Brenda per dire che è tutto a posto, non gli serve supporto.
TREVOR: Non pensare che i tuoi genitori non sappiano come ci si sente.
Josh vede il Folletto entrare in cucina e mettersi in ascolto accarenzandosi il pizzetto sul mento, in posa da intellettuale.
JOSH: Non ti seguo.
TREVOR (sospira, alza gli occhi al cielo): Anche noi siamo stati giovani. Sai, anche ai nostri tempi giravano delle sostanze.
JOSH: Sostanze?
BRENDA (tira un calcio a Trevor sotto il tavolo): Trev, amore, vuoi dell'altro caffè?
Il Folletto avanza barcollando, con un sorriso ebete sulla faccia, mima il gesto di chi lecca una cartina arrotolandosi una sigaretta.
TREVOR: Di qualsiasi cosa tu voglia parlare, tuo padre è qui. E dico qualsiasi, se fossi in te ne approfitterei, l'avessi avuta io quest'opportunità. Non hai idea dei cambiamenti che ci sono stati nel giro di due generazioni, se fai un paragone tra i romanzi scritti prima e dopo la guerra, parlo della seconda mondiale ovviamente, ti acorgerai delle
JOSH: Scusa Papà, devo andare, è tardi.
TREVOR: Ci siamo intesi, figliolo? Hai capito cosa intendo?
BRENDA: Ha capito, ha capito. Sbrigati, Josh.
JOSH (si alza): Sostanze allucinogene anche?
Trevor spalanca gli occhi, Brenda si porta la mano alla bocca.
JOSH: Scherzavo, ci siete cascati.
BRENDA: Se solo ti azzardi a prendere robaccia che ti distrugge il cervello io
TREVOR: Calmati, stava scherzando.
Josh esce.
BRENDA (a voce alta): ti ammanetto al calorifero, ti mando in comunità, ti spacco le gambe, ti strangolo!
FOLLETTO: Vecchia balorda.
Esterno, ingresso della scuola, giorno.
Josh si sta allacciando le scarpe su una pachina. Il Folletto esce dalla cartella appoggiata in terra. La Fatina è di nuovo aggrappata ai capelli di Josh.
JOSH: Almeno a scuola, datemi tregua.
FOLLETTO: Ti basta dire 'Ok, vi aiuto” e nel giro di un paio di giorni sistemiamo tutto.
JOSH: Due giorni, sicuro?
FATINA: Di' di sì, di' di sì, ti prego ti prego ti prego.
FOLLETTO: Due giorni, garantito.
JOSH: Se mi lasciate solo vi prometto che ne discuteremo seriamente stasera.
Genny, la prima della classe, vestiti provocanti, famiglia altolocata, molto meno bella e simpatica di quanto creda di essere.
GENNY: Con chi stai parlando? Sei uno svitato, lo sai?
JOSH: Sto ripassando ad alta voce.
GENNY (spingendo il petto in fuori e spostando dietro l'orecchio una ciocca di capelli): E cosa stavi ripassando, sfigologia?
JOSH: Sempre meglio di pacchianeria.
GENNY (con un gesto sprezzante): Oh! Ridete, ha fatto una battuta.
JOSH: Che vuoi?
GENNY (fa spallucce): Niente, mi chiedevo se avevi già letto i risultati del test di fisica.
JOSH: Sono già usciti?
GENNY (sorride e sbatte le ciglia): Sì, e anche stavolta non mi ha battuto.
La fatina vola sulla nuca di Genny e le dà un pizzico.
GENNY (spaventata): Cos'è stato?
JOSH (dissimulando): Non so di cosa parli.
GENNY: Davvero, vedi un'ape sul mio collo? Sono allergica, potrei morire.
JOSH: Fammi vedere. Sì, sembrerebbe un'ape.
Genny lascia cadere i libri e corre via urlando.
FOLLETTO: Stasera allora ti spiego il piano.
JOSH: No, non ho detto che accetto, ho detto solo...
FATINA: Ti prego ti prego ti prego!
FOLLETTO: Si tratta solo di dettagli, vedrai, sarà una passeggiata.
JOSH: No, aspetta.
Il folletto è già lontano che fa ciao con la mano. La fatina è con lui e si volta diverse volte a lanciargli un bacio. Suona la campanella della prima ora di scuola.
martedì 16 marzo 2010
Divertissment (sempre i soliti esseri fatati)
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