giovedì 22 aprile 2010
alla stregua di sghembi parallelismi
ginavo di parlare con Maurizio Costanzo era tanto tempo fa c'era una ragazza bionda con la voce acuta che gesticolava in vestiti da bambola c'era la ragazza bionda quasi ogni sera e aveva la parlantina non era tanto quello che diceva non saprei stabilire se quello che diceva avesse un senso ma il modo in cui metteva assieme le parole aveva una padronanza della lingua stupefacente la ascoltavo e non mi arrivavano i concetti ma solo la musica quella specie di ritmo che ottieni quando le sillabe fanno la cavallina con rime involontarie non è l'accento non è la cantilena si tratta di matematica c'è stato questo periodo che non si arrabbiava non alzava la voce era prima che si lasciasse sopraffare dal personaggio mi piaceva ascoltarla e quando spegnevo tutto per dormire sapevo già che avrei passato ore a parlare con Maurizio Costanzo per il solo gusto di parlare con qualcuno anche a telecamere spente non aveva importanza anche con un pupazzo a forma di Maurizio Costanzo capace solo di annuire ogni tanto quando si sgonfia così me ne stavo seduto su una seggiola col piede sulla pompa del canotto e agitavo la gamba per impedire a Maurizio Costanzo di sgonfiarsi questa faccenda mi faceva rigirare nel letto e muovere le labbra senza emettere suoni a volte entrava Sgarbi e allora stavo zitto e fermo finché non se ne andava poi ricominciavo a pompare aria dentro Maurizio Costanzo e andavo avanti fino a quando ero così stanco da emettere vagiti da usare il linguaggio dei neonati perché non era tanto quello che dicevi era il ritmo era come invertire l'ordine dei fattori sviluppare le equazioni senza mai arrivare a un risultato definitivo poi una sera Maurizio Costanzo è scoppiato ho cominciato a sudare nel letto senza riuscire a svegliarmi cercavo di fermare l'emorragia con lui che faceva questo rumore fortissimo l'equivalente di un grido disperato sotto forma di pernacchia l'aria che gli faceva sventolare i bordi della ferita e pompavo mentre con le dita tentavo di chiudere lo squarcio che aveva sulla pelata il riporto dei capelli tutto scompigliato per non destare sospetti continuavo a parlare a usare il trucco della ragazza bionda le sillabe come palline di un giocoliere pregavo che non entrasse Sgarbi proprio in quel momento perché se l
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