Quando il gruppo di scienziati incaricati del progetto “Origini della specie” iniziò ad ottenere i risultati sperati, nessuno di essi riuscì ad immaginare fino in fondo le conseguenze che ne sarebbero derivate.
La Commissione di Vigilanza per la Sicurezza Globale - ramo dei Servizi Speciali alle dipendenze dirette del Comitato Esecutivo, in seno alla struttura internazionale nota come G8 – aveva accolto dapprima con sospetto le teorie del Professor Koenig, ma con crescente entusiasmo dopo i continui dissidi con organizzazioni indipendenti e lobbies con accesso ai mezzi di comunicazione.
« Non possiamo continuare ad operare con l’assillo del consenso delle masse », aveva esordito Koenig di fronte al comitato in riunione straordinaria, « Quand’anche fossimo nel giusto, e lo siamo stati in passato nella quasi totalità dei casi, avremo sempre di fronte due ostacoli insormontabili: l’ignoranza delle masse e il potere degli avversari. »
Nessuno ruppe il silenzio che seguì per esprimere obiezioni.
« Genetica, energia atomica, processi di integrazione economica a livello globale, aborto e clonazione. Potrei elencare per ore innumerevoli argomenti fonte di insanabili dissidi fra noi, ovvero coloro che conoscono i termini che consentono scelte razionali in proposito, e gli altri, ovvero coloro che hanno meri interessi politici nel sostegno all’una o l’altra causa. »
Le pareti del bunker risuonarono di mormorii d’approvazione e scricchiolii provocati da corpi in agitazione sulle sedie.
« I mass media, le istituzioni religiose, le organizzazioni clandestine sostenute da governi esteri solo con lo scopo di provocare disordini, i partiti politici alla ricerca di voti per mezzo di propaganda slegata da principi di realismo e pragmatismo. »
I mugugni si fecero più marcati e ci fu chi pestò il pugno sul tavolo per sottolineare il proprio malcontento.
Allargando le mani in un gesto di rappacificazione, Koenig annuì lentamente passando in rassegna le file dei suoi sostenitori. « Signori, lasciate che vi presenti il mio contributo ad una possibile soluzione.»
Detto questo, fece un cenno ad un giovane assistente che cominciò a distribuire le fotocopie di un voluminoso incartamento. Il progetto “Origini della Specie” ebbe il via libera all’unanimità dopo due sole ore di dibattimento.
In realtà fu molto più semplice del previsto implementare il progetto all’interno dei Paesi aderenti. Fu sufficiente allargare le maglie della tolleranza e spargere i semi di una nuova cultura: una visione del mondo fatta di contraddizioni e paradossi. Per esempio uno di essi fu l’ormai famoso “Bisogna dare il meglio di sé per ottenere il massimo, ma è più furbo chi riesce a non fare niente senza subirne le conseguenze”.
La gente cominciò a vivere la schizofrenia indotta senza i temuti problemi fisiologici indicati nelle controindicazioni del Progetto. La natura umana non è mai stata a corto di sorprese per gli scienziati.
Nei resoconti protocollati dal Comitato emergono situazioni stupefacenti che ancor oggi lasciano aperte inquietanti prospettive per i ricercatori. I nomi dei soggetti sono stati sostituiti dalle sole iniziali, ma è fuor di dubbio che si riferiscano a fatti realmente accaduti.
G.T. ha finito le sigarette e abbandona di soppiatto il posto di lavoro senza staccare la corrente. Quando torna il cantiere è in subbuglio perché inavvertitamente un collega è inciampato negli attrezzi di G.T. precipitando da dodici metri d’altezza. G.T. riesce a piangere davanti alle telecamere, incolpa il capo cantiere e si prende una settimana di malattia. Settimana che passa seduto davanti alla tv a bere e fumare e uscendo di casa con una scusa pronta nel caso un ispettore venisse a constatare il suo precario stato di salute.
M.R. in casa e sul lavoro, è manager di medio livello in una multinazionale, impersona l’equilibrio psicologico personificato. Una volta a settimana si trasforma: frequenta prostitute, si droga, danneggia le proprietà altrui, emette alte grida e tira bottiglie vuote di birra contro i muri. Tutto questo lo fa tornare in contatto con la parte più antica di sé: la parte animale. L’origine della specie.
Una sera d’autunno la sua bottiglia di birra colpisce alla testa una ragazzina che tornava dal corso di danza. La ragazzina perde sangue dalla tempia destra e sviene. M.R. la lascia priva di sensi sul marciapiede e fugge, soffocando l’ilarità e l’eccitazione che gli deriva dal potersi allontanare senza esser visto. Il mese dopo inizia a cercare animali da colpire con le bottiglie. L’anno dopo viene ferito da una prostituta per legittima difesa.
D.T. decide di smettere di studiare dopo che per tre anni consecutivi ha diretto le occupazioni degli studenti. Trova lavoro presso un impresa di costruzioni e il suo primo incarico è di ripristinare la copertura di un tetto presso una ditta di cosmetici. È piena estate e, mentre scalda il catrame, trova divertente l’idea di lasciare un buco nella copertura, pensando in questo modo di tornare a casa prima e di venir pagato di nuovo in autunno quando le prime piogge richiederanno un ulteriore intervento di ripristino del tetto. Il mese dopo una temporale crea l’infiltrazione e l’acqua piovana manda in corto circuito la centralina di un macchinario. Una giovane operaia al turno di notte perde la mano sinistra e due dita della mano destra a causa di un malfunzionamento degli impianti.
C.M. è una ragazza che ricava piacere dalla vita solo quando può andare in giro con le amiche a divertirsi. In ufficio ha imparato un modo per potersi dedicare ad attività meno impegnative. Legge riviste di moda e fa largo uso di bagni e macchinette per merendine e bibite programmando il telefono affinché devii tutte le chiamate alla segreteria o alla casella vocale. L’anno dopo la maggior parte dei clienti non rinnova i contratti e la ditta in cui lavora è costretta licenziare gran parte dei dipendenti. C.M. si rivolge ai sindacati e organizza proteste davanti ai cancelli della ditta per impedire il normale svolgimento delle attività produttive.
Koenig venne accolto da uno scroscio di applausi. « Il Progetto sta ottenendo risultati stupefacenti. Siamo ormai in grado di governare senza dover rendere conto a nessuno del nostro operato. L’origine della specie ci consente di essere gli unici esseri umani alla guida di un immenso branco di scimmie.»
Una risata viene accolta con stupore ma subito accompagnata da un nuovo applauso.
« Abbiamo levato ai nostri avversari il monopolio sugli stupidi. Ora che la quasi totalità delle masse è composta di stupidi, non abbiamo più l’obbligo di giustificarci con qualcuno e possiamo usare le stesse armi dei nostri nemici. Non siamo più solo un avamposto della razionalità in guerra con i poteri che fanno leva sulla stupidità. Abbiamo preso il posto di chiese, partiti, mass media senza in cambio cedere lo scettro del comando. »
Gli occhi di Koenig scintillano nella fornace del successo.
« Si chiama adattamento ed è la sola forma di sopravvivenza che possa dirsi vincente. Ora siamo uguali al nostro nemico, indistinguibili da esso, ma al contempo restiamo noi stessi, dall’altra parte della barriera dell’intelligenza e del comando. Non ci sono più stupidi nelle mani dei nostri nemici e intelligenti dalla nostra parte. Sono diventati tutti uguali e pertanto soggetti ad un’unica fonte di potere: la vostra. »
Non si riesce a comprendere cosa inducesse Koenig a pensare di essere al cospetto di persone immuni al processo di cambiamento sociale da lui innescato. Con senno di poi è così lampante l’evidenza di un mondo che è stato per decenni preda del caos, con un indice di razionalità tornato ai livelli di secoli passati.
Certo, noi oggi possiamo avvalerci di sofisticati programmi di intelligenza artificiale che ci consentono la gestione della realtà mediante procedimenti cognitivi di gran lunga più efficienti rispetto al ventunesimo secolo. Tuttavia rimane sconcertante ipotizzare l’idea di vivere in un mondo in cui le scelte non siano basate sulla razionalità, un mondo in cui le soluzioni dei problemi vengono scartate per non intaccare lo status quo o per motivazioni legate al potere o al denaro.
Il traffico era un problema ma i semafori non erano sincronizzati dai computer nemmeno nelle metropoli e i progetti per nuovi parcheggi venivano bocciati in previsione di cali nelle entrate per multe di divieto di sosta. L’uso del petrolio continuò pur essendoci a disposizione fonti alternative d’energia a basso costo per calcoli sulle mancate entrate fiscali sui carburanti. Le droghe venivano vietate e tollerate nello stesso tempo. La duplicazione di software abusiva veniva punita con una pena superiore all’omicidio colposo. L’evasione fiscale divenne uno strumento di repressione politica, laddove – in un sistema fiscale che non permetteva la sopravivenza delle imprese senza ricorrervi - veniva tollerata e allo stesso tempo permessa a seconda delle convenienze politiche.
Questi furono solo alcuni effetti macroscopici del Progetto Origine della Specie (POS), la vita quotidiana dei cittadini ridotti a bestie da macello dev’essere stata un vero e proprio incubo di cui noi oggi possiamo solo immaginare l’orrore.
lunedì 16 febbraio 2009
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