lunedì 16 febbraio 2009

Santario

Un visitatore che sorvolasse la zona proprio sopra la villetta di Riccardo vedrebbe in lontananza, verso sud, una larga striscia di asfalto che è l’autostrada Milano-Venezia. Noterebbe i muri dipinti di fresco del Municipio di Santario, di un bel color carta da zucchero, e la piazza prospiciente la chiesa di Don Ludovico, con la sua facciata gotico romana ancora circondata dai ponteggi per i lavori di manutenzione. L’ipotetico visitatore potrebbe effettuare una virata e abbassarsi di quota per sorvolare il parco dietro l’oratorio, con la dolce inclinazione del prato che si conclude in riva al fiume, offendo uno scorcio suggestivo dell’ansa del fiume in cui due ragazzini si stanno dando da fare per allamare una trota argentata o un salmerino.

Santario è poco più di un paese, ma ad ogni piano regolatore si costruiscono nuovi quartieri ed è proprio in uno di questi che si trova la villetta di Roberto. Si tratta di una costruzione a due piani di modeste dimensioni, ma che offre tutte le comodità che si possano comprare senza sborsare grossi capitali. Un garage, un comodo soggiorno, due stanze da letto. Il nostro visitatore volante, se riuscisse a manovrare con destrezza i comandi, potrebbe passare lì vicino e sbirciare dalla finestra del bagno. Vedrebbe Riccardo chinato sul lavandino, con l’orecchio accostato al buco, come se cercasse di ascoltare una voce proveniente dallo scarico.

Una cabrata e sarebbe già sopra la scuola materna e vedrebbe Gabriella davanti alla porta d’ingresso, con una tazza di caffè in mano, in attesa dei suoi alunni. E da lì sui boschi attraversati dalla seggiovia, l’unica via per arrivare al valico e scendere dall’altra parte, a Ottenga, specie quando nevica e il ponte di ferro dei genieri si mette a scricchiolare. Ed è proprio su quel ponte che sta passando una fuoristrada sgangherata, con a bordo la simpatica Rachele e il non altrettanto simpatico marito Giacomo. Si stanno dirigendo a passo di lumaca verso il mercato del sabato, dove compreranno provviste e qualche metro di scampolo per delle nuove presine. Giacomo si sta lamentando, tanto per cambiare.

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