martedì 26 maggio 2009

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Ascolto pubblicità alla radio mentre leggo le notizie del giorno. Non ascolto veramente, mi arrivano parole sparse: vincerai, paghi la metà, premi, curve, offerta, fino a quattro. A volte mi chiedo se esiste al mondo qualcuno felice di ricevere un messaggio pubblicitario. Mi immagino ad esempio una persona maniaca dell'igiene che si sente meglio nell'apprendere di una nuova profumazione, una forza pulente mai vista prima. Oppure una persona taccagna, che vuole comprare tutto senza spendere niente e sta male, me la vedo con una mano sul portafoglio e l'altra sullo stomaco, coi bruciori, che guarda nelle vetrine con gli occhi lucidi e si sente meglio solo ricevendo proposte di risparmio. Gente che non ha mai vinto nulla e vive ogni nuova possibilità di vincita come l'occasione giusta per cambiare il corso sfortunato di una vita costellata di sconfitte.

Intanto leggo le notizie. La corea del nord prosegue nei test per missili nucleari. L'iran pure. Quasi tutti hanno la bomba atomica. Io mi chiedo cosa se ne facciano, se davvero pensano di lanciarle, di polverizzare città intere. A Napoli nigeriani tentano di rapire una bambina di 11 anni perché piace al loro capo. I nigeriani di Napoli hanno un capo e gli portano bambine italiane. Son sempre i bambini che ci vanno di mezzo. La figlia di Tyson, anni 4, si strangola col le corde degli attrezzi nella palestra di papà. Ieri una donna si lancia dal balcone con il figlio di 1 anno in braccio, L'altro ieri, per gelosia, una tizia lancia dalla finestra il bambino della cugina. E poi notizie di crisi economica, di delinquenza, di estati sempre più torride.

E alla radio parlano di vacanze, ancora più esclusive, scontate, sportive, all inclusive, last minute, parole inglesi usate solo per dare fascino all'offerta. E mi immagino persone in piedi dietro al linea di partenza, che si aggiustano sul naso pacchiani ma firmati occhiali scuri, si tirano l'elastico del bikini, si mettono in posa come manichini robotizzati, i nervi tesi nell'attesa del via per la gara al più... al più cosa? Fico? Trendy? Cool? Che parola verrà tatuata sul vincitore affinché si sappia che... che cosa? Che ha un patrimonio genetico-estetico superiore? Che non può venire criticato dal massimo esperto in frocerie di quest'anno?

Tutti gli altri sono massa, sono pubblico, sono quelli pelati, lo sguardo un po' abbattuto dei cani maltrattati, i bottoni della camicia tirati sul pancione da bevitore di birra, le donne dai capelli rovinati da un parrucchiere poco blasonato, col culo un po' basso, le tette massacrate dall'allattamento di troppi figli senza tata, bambini che non gireranno mai uno spot per via di asimmetrie, disfunzioni geometriche, anomalie cromatiche, forse scarne gesticolazioni metaforiche.

Poi le cose si complicano, faccio confusione, vedo un capo nigeriano nello spot di un telefonino, vestito da guerriero che corre nelle vie di Napoli, inseguito da una modella armata di crema da sole, e nel cielo un dirigile coreano che si tira dietro lo striscione “Prenditi anche tu una bomba in testa, da oggi in missile risparmio!” e come coriandoli tirano bambini dalle finestre mentre una languida ragazza in bikini passa una spugna sul sorriso al fosforo di un personaggio televisivo.

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