giovedì 10 settembre 2009

Segnali dal futuro.



La fine del mondo. Causata da un'eruzione solare che brucia il nostro pianeta. Ai tempi del diluvio Dio incaricò Noè, ma costruire un'arca di legno è una cosa, costruire un'astronave è più complicato. Ecco che entrano in scena gli alieni, alieni buoni, così buoni che hanno l'aspetto di angeli, con tanto di ali luminose. Un momento, stai dicendo che è stato tutto un frainteso? Che abbiamo visto in passato gli alieni e, scambiandoli per messaggeri divini, ci siamo inventati Dio?

Ma partiamo dall'inizio. 1959, una bambina sente le voci, anzi i sussurri, e scrive sotto dettatura una pagina fitta di numeri. Schizofrenia? No, gli alieni conoscono il futuro e ci mandano un messaggio cifrato usando i bambini. Dopo l'uomo che sussurra ai cavalli, l'alieno che sussurra ai bambini. Perché i bambini e non, che ne so, il Papa o il presidente? Non si sa, forse i bambini hanno una mente più aperta, non ci viene spiegato.

Il messaggio viene infilato in una capsula del tempo da aprirsi 50 anni dopo. In quest'arco di tempo la bambina ha una figlia e una nipote, quindi si ritira in una catapecchia nei boschi dove tira le cuoia.

E siamo ai giorni nostri, 2009, aprono la capsula del tempo e la pagina fitta di numeri finisce nella mani di un bambino con problemi di udito (espediente per far sì che il padre metta in dubbio l'origine dei sussurri alieni senza ipotizzare malattie mentali?). Nicolas Cage è il padre del bambino e, che coincidenza, è un astrofisico che studia il sole.

Dopo qualche manovra per dilatare i tempi e creare attesa, finalmente l'occhio di Cage cade sui numeri 9-11-2001. Questa data mi ricorda qualcosa. Accende il computer e scopre che i numeri sulla pagina sono date di catastrofi con relativo conto dei morti. Essendo diventato ateo dopo la morte della moglie, viene catapultato in una grossa crisi spirituale: gli eventi sono frutto del caso o esiste una ragione superiore? L'evidenza che ha sotto mano dimostra che qualcuno, 50 anni fa, è stato in grado di prevedere il futuro.

Lo studio dell'elenco di numeri porta alla conclusione che mancano solo tre date, nell'ultima di queste il conteggio dei morti viene espresso due E rovesciate, vale a dire Everyone Else. Il protagonista riflette, se ci fosse il balloon come nei fumetti probabilmente leggeremmo: Adesso che mi ci fai pensare, il sole ha eruttato, la lingua di fuoco brucerà l'intero pianeta!

Per fortuna gli alieni angelici hanno pensato a tutto: ci sono altri numeri che indicano coordinate GPS. Peccato che manchino le ultime cifre, dato che la maestra nel 1959 ha impedito alla bambina di mettercele. Per tramandarle ai posteri la povera bimba ha dovuto distruggersi le dita per inciderle con le unghie nel legno della porta dello scantinato della scuola. D'altronde si sa: il viaggio dell'eroe del protagonista è sempre pieno di trappole, ostacoli e imprevisti.

Il nostro deve risolvere il codice cifrato, cercare di impedire il verificarsi delle ultime predizioni, trovare la vecchia maestra per scoprire dove sono le ultime cifre e, come se non bastasse, impedire che gli alieni nel frattempo gli rapiscano il figlio.

Dopo un po' di esplosioni, aerei che si sfracellano al suolo, metropolitane che deragliano, automobili che sgommano, arriviamo al giorno fatidico. Fate ciao col la mano, il nostro mondo sta per bruciare come la capocchia di un fiammifero.

Entrano in scena gli alieni con teste azzurre trasparenti in cui pulsano luminosi cervello arancioni, a bordo di strabilianti astronavi. Tanto di cappello agli effetti speciali. Sono qua per raccogliere un po' di coppie bambini in varie parti del globo e portarli su un nuovo pianeta. Cage affronta la tragedia di perdere il figlio e va a casa ad aspettare il grande Whhhhaaaammmmm di fuoco. Ha perso la fede quando è morta la moglie e l'ha ritrovata quando ha perso il figlio, può dunque affrontare sereno la fine. Altro applauso per effetti speciali della terra che brucia.

Altro pianeta. Eden di erba gialla, cielo purpureo, lune sospese, due bambini come Adamo ed Eva corrono verso un grande albero. Non si vedono serpenti.

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