martedì 24 novembre 2009

Pulire i denti




Ieri sono andato a pulire i denti. La Terra sta diventando un forno, muoiono migliaia di bambini al giorno di fame e malattie, ci sono dittature, fondamentalisti, bombe atomiche, pandemie, specie animali che spariscono, foreste che scompaiono per sempre a colpi di motosega, violenza, malcostume, malvagità e paura. E io vado a pulire i denti. Arriverò nello studio del dentista e ci sarà Elena ad accogliermi col sorriso, dandomi il buongiorno, pronta ad usare apparecchiature sofisticate, ultrasuoni, paste chimiche, gomme di diversi colori, per togliere dai denti, da ogni singolo dente, quella roba dura che lo spazzolino non potrebbe mai levare.

Nei libri e nei film succede che salta fuori un problema e qualche eroe se ne accorge e interviene, mette tutto a posto. Io non posso fare niente, non sono il protagonista, tanto vale che vada a pulire i denti. Uno su due, per strada, parla lingue che non sono la mia, hanno facce che vengono da altri posti, anche la pelle ha un colore diverso. Quelli che un po' mi assomigliano e parlano una lingua che capisco sono molto anziani. I pochi giovani sembrano più stranieri degli stranieri perché indossano vestiti strani, ti guardano con ostilità, tranne alcuni che sembrano chiederti aiuto con lo sguardo, come cercassero di capire se sei tu l'eroe del film. Mi spice, non sono io, io sono una comparsa, il regista mi direbbe solo, tu cammina come se stessi andando dal dentista, ma senza tutta quella preoccupazione, non hai ascessi, non hai la faccia gonfia di dolore, cammina come se stessi andando a pulire i denti.

Gli eroi sono quelli che muovono eserciti, che raccolgono i soldi del popolo e li amministrano per il bene del popolo. Dovrebbero esserlo. Poi leggi che si drogano, vanno a puttane, rubano, mandano sicari a uccidere testimoni, fanno fare carriera a chi ha il solo merito di essere amico leale e obbediente. Leggi che i presunti eroi sono finanziati dalle lobbies e quello che fanno è in primo luogo un rimborso, che non hanno interesse a far qualcosa per il genere umano ma solo per umani specifici. E allora dove sono gli eroi, ti chiedi, esistono davvero? Ma sono solo una comparsa che cammina per strada, nel film le comparse non parlano, a nessuno fra il pubblico in sala interessa sapere cosa pensa una comparsa che sta andando dal dentista a pulire i denti.

Il dentista ormai ci trattiamo da amici, non so perché, non so se lo fa con tutti i suoi pazienti o solo con me. Viene a trovarmi nella stanzetta di Elena, che smette di sparare acqua e ultrasuoni così che possa salutarlo con una salda stretta di mano. Ci informiamo sulle rispettive famiglie, come stanno i figli. Facciamo i filosofi con pensieri alla spicciolata, del tipo si sta meglio soli o sposati. Dico non vorrei che sia come un posto che ti piaceva quand'eri giovane, che quando ci torni scopri che adesso ti fa schifo. La vita come successioni di luoghi che non sono belli o brutti di per sé. Risponde 'Non so te, ma io alla mia età comincia a bastarmi un libro.' Un libro, sì, anche meno, ma son cose che si dicono per esorcizzare, per fare ironia, per quanto ci sforziamo non riusciamo a parlare dei figli piccoli senza sorridere.

Ieri il mio, quattro anni, quando è sceso dalla bici, si è messo una mano fra le gambe e ha esclamato 'Che mal di palle!”, ridendo, per fare scandalo. Son cose che gli invidio. Mi immagino a farlo io, adulto: arrivo, scendo dalla bici, mi ficco una mano fra le gambe e grido “Che mal di palle!” Quante cose che da adulto non puoi più fare. Da adulto finisci come quei tizi che minacciano la fine del mondo agli angoli delle strade, classificati pazzi non pericolosi, o semplicemente eccentrici, anche simpatici se hanno molti soldi da parte e c'è la possibilità anche remota che te ne diano un po'.

Con i denti puliti la comparsa torna sui suoi passi, schivando merde di cane, immondizia, sotto gli addobbi natalizi appesi ai balconi. Ogni tanto guarda in alto, nella speranza di vedere un segno, un'astronave a forma di arca venuta a caricare quello che rimane da salvare su questo pianeta. Ci sono solo nuvole, vetrine con manichini senza volto, in pose provocanti, un pupazzo a misura d'uomo, un gigantesco coniglio giapponese rosa e bianco, con dentro un uomo vivo, che se ne sta lì fermo a reclamizzare un negozio di giocattoli. E io ho i denti puliti.

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