giovedì 2 dicembre 2010

Rondam [003]

Rondam, 25-02.8651
Li ricevi i miei messaggi? Perché sono ancora qui? Ho le gambe ancora inutilizzabili, riesco a malapena a trovare l'equilibrio per restare seduto ma il tremito alle mani va scemando e sono ottimista. Adesso riesco a scriverti e a inviarti le email di nuovo personalmente. Spero che la giustificazione per avermi lasciato qui sia un impedimento legale connesso alla patologia che mi ha colpito. Sono uscito dalla quarantena da giorni e mi aspettavo di trovare subito un avvocato a parlarmi di quanti soldi per danni potrei sfilare dalle tasche di qualcuno per tutto quello che mi sta succedendo. Ti assicuro che al mio rientro gli avvocati saranno più di uno, la copertura assicurativa per le spese sanitarie ha intenzione di pagare senza protestare o va in cerca di complicazioni? Voglio essere trasferito in un ospedale più moderno di questo ma non riesco a farmi ubbidire da nessuno, non capisco se non esiste un posto migliore di questo dove curare i malati o se il problema è un altro, magari di soldi. A volte sospetto che le mie carte di credito aziendali siano state bloccate ma non mi faresti mai uno scherzo del genere, vero? Mi sento come un verme infilato sull'amo, non è solo la sensazione di aver perso il controllo sul mio corpo fisico, ma anche e soprattutto sulla mia intera vita: non posso più agire in maniera autonoma, non posso più decidere per me stesso, sono in balia dei dottori e delle infermiere. Non so cos'è più insopportabile, se le porose mura screpolate dell'ex convento trasformato in ospedale, se la luce fioca delle lampade a carburante liquido, con quell'odore pungente e dolciastro in grado di monopolizzarti l'olfatto per il resto della vita, la sognerò nei miei incubi di vecchiaia questa puzza, se la costante musica d'organo in sottofondo, in grado di produrre l'equivalente di una perdita d'equilibrio mentale, o le infermiere. Le infermiere che girano di notte nel buio più assoluto e le noti solo per via di unghie e pupille sospese nel vuoto, come lucciole, come stelle perdute oltre i confini del cosmo, e si avvicinano per recitare filastrocche magiche e si levano di dosso i gechi per regalarteli, appoggiandoli in punti delicati del tuo corpo. Come sono finito così? Ricordo solo che stavo comprando uno di quei machete molto decorati che usano da queste parti quando non ho riconosciuto più il sopra dal sotto, non come la labirintite che ho fatto da giovane, no, è qualcosa di diverso. Organizza per favore il mio rientro a casa, l'affare per quanto mi riguarda è saltato, se vuoi darò anche le dimissioni, ti chiedo solo di mettermi sul primo volo di rientro.

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