martedì 7 dicembre 2010

Sassi.

C'era una volta il più grande inventore di sassi che sia mai esistito e il suo nome era Ralph McArthur. Il primo sasso inventato da Ralph, quando aveva solo due anni, si trova dove lui stesso l'ha posizionato e si dice che regga tuttora le sorti di lontani pianeti. Da quel primo semplice sasso Ralph ha compiuto progressi enormi arrivando a farci conoscere e apprezzare i magnifici sassi multifunzione per cui è oggi noto a chiunque nel mondo si occupi seriamente di sassologia. Al tempo dei primi sassi inventati da Ralph non esisteva infatti niente di paragonabile nel campo dell'arte o della tecnologia. Ora siamo abituati a sassi prêt-à-porter, sassi d'equilibrio, sassi morali, sassi a rifrazione meccanica, ma allora esisteva solo un tipo di sasso e non era preso in considerazione, anzi, veniva colpevolmente ignorato da tutti. È dunque grazie a Ralph se a un certo punto ci siamo resi conto delle enormi potenzialità custodite nel sasso.

Il più grande inventore di sassi che sia mai esistito, Ralph McArthur, si guadagnò un anticipo di fama grazie a un articolo sul giornale scolastico all'età di cinque anni, quando espose la sua prima opera sassiforme al concorso interno di scienze applicate. L'articolista dimostrò la lungimiranza tipica dell'età giovanile che va perduta con la crescita e la sua spietata critica nei confronti del 'sasso non magico' ha permesso all'opera concettuale di Ralph di attirare l'attenzione di un collezionista e filantropo rimasto anonimo. Da quel giorno lo studio dei sassi ottenne finanziamenti e Ralph ebbe a disposizione un laboratorio completamente attrezzato dove sviluppare la nuova branca del sapere. È l'inizio del periodo di granito, che viene definito così per l'abbondanza di opere disseminate ovunque e da ogni parte richieste in forza dell'enorme curiosità attivata dal dirompente contenuto innovativo della teoria dei sassi.

È in quegli anni che vediamo la comparsa del sasso eretico, il sasso nostalgico, il sasso neo-empirista, ogni pezzo in serie numerata e corredato di trattato esplicativo. Ma il culmine viene raggiunto con il sasso pesante, da tutti ritenuto la summa del pensiero sassologico. Si tratta della composizione che viene riportata di solito sulle copertine dei manuali e delle dispense universitarie, la teca con i led che lampeggiano e i cartelli di pericolo che ondeggiano. I dottori dicono che fu proprio lo sforzo del sasso pesante a rovinare in modo irrecuperabile, a soli vent'anni di età, la salute fisica e mentale di Ralph McArthur. Dopo aver completato la collocazione del sasso e attivato i complicati meccanismi che governano l'esecuzione dell'azione esplicativa le testimonianze ricordano un Ralph sorridente e soddisfatto ma del tutto scollegato dalla realtà. Da quel momento si è ritirato a vita privata e non ha più inventato nuovi sassi, troncando di netto la conduzione delle numerose ricerche di cui era responsabile.

Si cela dunque nel sasso pesante la risposta definitiva di Ralph alle domande filosofiche che solleva il sasso in sé, al di fuori di contesti esemplificativi. Analizziamo da vicino anche noi, come le migliaia di studiosi che giungono qui da tutto il mondo, il funzionamento del sasso pesante. Vediamo nella teca muoversi come insetti gli automi in un ambiente frenetico dove solo il sasso pesante, posto al centro, rimane fermo a dominare la scena. Ci sono diverse teorie sulla natura del sasso pesante e non è ancora stato trovato un compromesso, per cui se da una parte c'è chi afferma la fissità del sasso, dall'altra c'è chi ne rivendica una sostanza relativa. Uno dei più grandi esperto viventi di sassologia, nel suo ultimo libro, ipotizza che il sasso pesante sia una zavorra mentale atta a impedire la deriva razionalista, una fattispecie di alienazione dove tutto è da ritenersi possibile se non illogico. Il sasso pesante rappresenta senza dubbio il buon senso, una variabile illogica finalizzata all'ottimizzazione delle risorse e alla composizione degli interessi in un campo statistico di possibilità verosimili.

In base a queste considerazioni la vita di Ralph McArthur viene sottoposta a un rigido controllo. I suoi movimenti vengono tenuti sotto costante osservazione e non può fare nulla senza un'autorizzazione preventiva. Con la scusa di provvedere alla sua protezione da ipotetici attacchi di folli e megalomani si teme in realtà che stia progettando la rimozione del sasso pesante, evento che scatenerebbe il panico e avrebbe conseguenze tragiche sui destini del mondo intero. Ralph da parte sua non fa che invitare in tutti i modi possibili a liberarsi del sasso pesante e per questo molti sospettano che abbia perduto il senno. Rimuovere il sasso pesante, anche solo spostarlo di qualche centimetro suona come un sacrilegio, un atto temerario dalle conseguenze imprevedibili. Chi troverebbe mai il coraggio di sfidare l'ignoto, di innescare processi sconosciuti? Solo qualcuno all'oscuro dei più basilari elementi di sassologia si assumerebbe un rischio simile.

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