lunedì 30 maggio 2011

Un giorno con la nonna.

La mia nonna è una sola perché l'altra è già morta e ci vado a trovarla ogni tanto perché non c'è altra soluzione, ho sentito dire alla mia mamma nel telefono che mi porta dalla nonna perché non c'è altra soluzione, mi va bene lo stesso, la nonna mi lascia mangiare quello che voglio e prima di andare mi mette in tasca una mancia, sarebbero dei soldi, la mamma se lo scopre me la toglie e le dice che le mance si danno ai camerieri, è per quello che rimane un nostro segreto e ci strizziamo l'occhio quando la mamma non guarda. La mia nonna viva dice che la nonna morta era una brava persona e che non bisogna mai parlare male dei morti. Le ho chiesto, mettiamo che non ci sia questa regola, le ho detto facciamo per esempio che si può, invece, parlarne male, non apposta, solo per dire le cose come stanno, e lei ha abbassato la voce e ha detto meglio di no, non farmi parlare che è meglio se sto zitta, ma io ho capito lo stesso che la nonna già morta non sarebbe una soluzione e le ho detto meno male che è morta lei e non sei morta tu e la nonna viva mi ha sgridato, però ridendo, un miscuglio come fa le volte che mi mette paura, quando guarda la televisione, che penso che potrebbe diventare matta all'improvviso e io resterei qui da solo chiuso in casa con la nonna impazzita, senza avere un'altra soluzione.

La nonna dopo un po' si stanca di parlare, di giocare, dice che le fa male la schiena, il collo, la testa, che adesso è stanca di parlare, di giocare, mi fa una carezza, un sorriso, mi dice tu vai avanti a giocare che io mi riposo un po', e va sul divano e accende la televisione. È quei momenti lì che mi viene la paura che impazzisce di botto, perché guarda delle cose vecchie nella televisione, non gira canale quando esce la pubblicità, che già il volume è alto normale, figurati con la pubblicità non sento più la mia voce quando le dico nonna abbassa, nonna, e grido abbassaaaaa, ma lei niente, tiene gli occhi chiusi, la bocca aperta, e allora capisco che dorme, vado a premere il tasto del volume sul telecomando che la nonna tiene stretto nella mano anche se sta dormendo, non glielo tolgo perché sono convinto che se si sveglia adesso impazzisce di colpo e siccome non ci sono altre soluzioni dove mi porterebbe la mamma, da chi mi lascerebbe quando non ha tempo, quando deve fare le sue cose, il lavoro, i grandi sembra che devono sempre lavorare, anche quando fanno qualcosa che gli piace finisce che dopo un po' lo fanno diventare un lavoro per lamentarsi e dire ai bambini che non ci sono altre soluzioni.

La nonna quando la televisione sta zitta si sente un rumore di ringhio che le esce dalla gola, e ogni tanto una pernacchia molle che non capisco se è una puzzetta o se viene dall'ombelico, perché la nonna viva è molto vecchia e ai vecchi succedono cose assurde, cose orrende che non si possono nemmeno immaginare, come le macchie sulle mani e le vene sulle gambe, quando sarò grande la scienza sarà così avanti, dice la mia mamma, che non ci sarà più bisogno di creme e di bisturi e di pillole azzurre, dice che saremo tutti come quel film in cui si attaccano con i capelli alle piante e l'energia li connette con le menti degli avi, e io le ho detto mamma io con la nonna morta non lo so, forse non ci voglio parlare e lei è diventata triste, non mi ha nemmeno risposto, e quando le ho chiesto scusa ha detto no, non hai fatto niente, non è colpa tua, allora ho pensato che stavolta non è l'unica soluzione, ce ne sono almeno due, o ci vuole parlare tanto oppure non ci vuole parlare nemmeno lei con la nonna morta. Ho chiesto alla nonna viva quale secondo lei delle due soluzioni è quella vera e lei ha detto tutte e due, e poi si è corretta, ha detto anzi no, nessuna delle due, e io le ho detto nonna non vale, così non vale, le regole sono regole, non puoi fare come ti pare, e la nonna viva ha riso, mi fa arrabbiare quando ride per niente ma non glielo dico, non perché ho paura che mi impazzisce, perché magari si offende e niente mancia.

La televisione della nonna fa vedere gente che era giovane tanti anni fa e che adesso chissà, la televisione non è come il computer che vai sui siti e trovi le risposte, no, la televisione ti dice quello che ha da dirti e tu te ne stai buono seduto a guardare senza lamentarti, come la maestra di inglese, mi dice sempre che non la devo interrompere, che la buona educazione vuol dire alzare la mano. La televisione è peggio della maestra perché se alzi la mano fa finta di niente, beh, lo fa anche la maestra d'inglese ma potrebbe non farlo, ecco, la televisione no, al massimo puoi girare canale e sperare che ci sia quello che cerchi. La nonna per esempio trova sempre quello che cerca, sa sempre cosa trasmette la televisione, a che ora e su quale canale. Secondo me la mia nonna viva è un genio, non ha bisogno del computer perché sa tutto. Però quello che non capisco, e che mi fa venire paura che d'un tratto impazzisce di brutto, è che guarda sempre persone in bianco e nero, solo le persone che erano giovani tanti, tanti, tanti anni fa hanno quell'unica soluzione per i colori. La nonna viva, quando è ancora sveglia, racconta delle cose sulle persone nella televisione, dice com'era bella, guarda, oppure dice com'erano giovani, tutti e due, oppure se al posto di andarsene a trent'anni fosse ancora viva, e chiede conferma a me, come se dovessi sapere chi sono, e io rispondo sì, nonna, hai ragione, perché ho paura, per quanto ne so potrebbe dar fuori di matto da un momento all'altro.

Ho fatto delle regole per la nonna. La prima regola dice che non si può fare come si vuole. La seconda cambia tutte le volte e serve a far eseguire dei compiti precisi alla nonna, come il programma per i robot, per esempio la regola numero due dice che la nonna adesso giochiamo a spago ramo bottone. La terza non me la ricordo più ma so che c'era anche la terza regola, era una regola molto bella solo che adesso non me la ricordo più tanto bene. L'altro giorno è andato tutto come al solito, a un certo punto si è stancata e si è lasciata cadere sul divano con la televisione al massimo volume per vedere i suoi programmi di una volta, pieni di gente che oggi chissà, forse p vecchia come nonna, forse di più, molto di più, forse è come dice mamma la faccenda del legarsi per i capelli alla pianta, solo che mia nonna usa la tecnologia vecchia per collegarsi con le menti degli avi, che si può solo scegliere il canale degli avi tra le soluzioni disponibili e ascoltare le cose che hanno registrato quando erano vivi. Prima di dormire la nonna ha detto mi sembra di visitare una casa infestata dagli spiriti, l'ha detto come se ci fosse da ridere ma io per poco non me la sono fatta addosso, mi sono così spaventato all'idea che ci fossero i fantasmi dentro alla televisione della nonna che ho alzato la mano prima di fare la domanda, sono rimasto con la mano alzata a fissare lo schermo per un bel po', poi ho sentito uscire l'aria dall'ombelico di nonna e mi sono alzato per mandare a zero il volume.


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