giovedì 3 dicembre 2009

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(Disclaimer: contiene linguaggio esplicito)

INT. CUCINA DI SASHA – SERA

Sasha, seduta al tavolo, sta usando il telefono che emette dei BEEP

Ronnie entra in cucina con un bicchiere di vino rosso in mano.

RONNIE
La devi smettere.

Sasha continua a digitare sul telefono
SASHA
Cosa?

Ronnie va a sedersi di fronte a Sasha.

RONNIE
La devi smettere di darmi addosso, di togliermi il fiato.

SASHA
Di cosa parli?

RONNIE
Continui a criticarmi, ogni cosa che dico e che faccio, non perdi occasione per dirmi che questo non fa ridere, quello è un discorso del cazzo, critichi perfino il modo in cui interagisco con mio figlio.

Sasha chiude il telefono e lo butta sul tavolo. Il telefono cade in terra dalla parte di Ronnie.

SASHA
Ma non è vero! Sei tu che non sopporti le critiche.

RONNIE
Non è questione di accettare le critiche. Le critiche te le fanno gente che nemmeno conosci, di cui non ti frega niente di quello che possono pensare di te, non si tratta di diritto di critica ma di sentire il bisogno di controllare gli altri, di interpretare una fottuta guida che ti vuole insegnare come si fa, come si vive.

Ronnie vuota il bicchiere in un sorso solo, si alza e va alla finestra a guardare fuori, nel buio.

SASHA
Tutti abbiamo bisogno di un riscontro, di qualcuno che ci dica, ogni tanto, guarda che stai sbagliando, chi ti credi di essere tu per poterne fare a meno, pensi che non sia sincera forse, che ti racconti delle palle solo per farti star male?

RONNIE
No, non per far stare male me, per stare bene tu. Forse non capisci che a volte uno ha bisogno di svegliarsi al mattino e dirsi: bene, oggi non devi migliorarmi, posso permettermi una pausa e ritenermi soddisfatto di me stesso, posso vivere una giornata serena comportandomi in modo naturale senza preoccuparmi di tutto quello che potrei sbagliare. In quei giorni si dovrebbe passare sopra a tutto, come se quella persona stesse per morire entro sera e meritasse un po' di comprensione, un attimo di respiro. Riesci a capirlo?

CUT TO:
EST. GIARDINO – CONTINUA

Si vede cosa sta guardando Ronnie dalla finestra. Un gatto che gioca correndo nelle ombre gettate dai faretti del giardino.

SASHA (fuori campo)
Ma non è giusto, mi stai chiedendo una specie di censura dei sentimenti, perché mai dovrei perdonarti e fingere di non avere reazioni di fronte a quelli che mi sembrano grossi errori da parte tua?

Il gatto si rotola nell'erba, alza la testa in ascolto di un rumore, quindi corre via.

RONNIE (fuori campo)
Perché? Perché? Perché non sei la depositaria del bene, cazzo, non sei la custode del giusto e dello sbagliato. Lo vuoi sapere, eh? Non me ne frega niente di cosa pensi di me. Sei l'unica che mi martella i coglioni per non farmi mai sentire all'altezza di niente, per farmi sempre sentire come se i traguardi fossero comunque troppo lontani per me. Ma io non ho traguardi, è mai possibile che ti sia inconcepibile l'idea di un'esistenza senza obiettivi?

BACK TO:
INT. CUCINA DI SASHA – CONTINUA

Sasha s'è alzata e sta raccogliendo il telefono.

SASHA
Ti esorto, ti sostengo, devi pur avere un punto di arrivo, una direzione. Non sai di averla, ma io so che ce l'hai, e quando ti vedo agire come un bambino, come se non ti importasse di sviluppare le tue capacità, di realizzarti come persona...

Ronnie smette di guardare dalla finestra e si volta verso Sasha.

RONNIE
Ecco il tuo problema: confondi spensieratezza, leggerezza d'animo, per insulto personale. Tu sei una persona che ha paura di morire, non è vero? Una paura immane che incombe come un'ombra maligna.

SASHA
Ma di che cazzo stai parlando? Lasciami finire il discorso! Sei infantile, sei...

RONNIE
Ecco che ricominci.

Ronnie si volta di nuovo verso la finestra.
Sasha si avvicina a Ronnie e si ferma alle sue spalle, a pochi centimetri da lui.

SASHA
Mi verrebbe da prenderti a pugni, lo vedi come ti comporti? Diventa uomo!

RONNIE
Vorresti picchiarmi? E poi, cos'altro? Vuoi farmi curare, mi vuoi far mettere delle sonde per trovare il virus che mi rende diverso da te per eliminarlo dal mio organismo? Io non sono te, sono me. Ti sto solo chiedendo di lasciarmi vivere.

Sasha lo colpisce a mano aperta sulla testa, gli dà una scarica di pugni nella schiena, non così forti da fargli male veramente, prima di lasciar cadere le braccia

SASHA
Quindi sarei io quella che ha qualcosa che non va? È questo che stai dicendo? Sei pazzo, lasciatelo dire. In bocca al lupo, tanti auguri, sei l'esempio vivente di come si spreca ciò che si ha.


CUT TO:
EST. GIARDINO – CONTINUA

Il giardino è vuoto, si sente il rumore della porta che si apre e viene chiusa sbattendola. Vediamo Sasha di schiena che si allontana sul vialetto d'ingresso.

CUT TO:
EST. GIARDINO – CONTINUA

Vediamo attraverso la finestra Ronnie dentro casa che se ne sta lì fermo e sentiamo i suoi pensieri.

RONNIE (fuori campo)
Per sprecarlo bisogna prima averlo, Sasha, bisogna prima trovarlo.

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