giovedì 23 settembre 2010

LQS

Il giorno in cui la gente iniziò a cadere era venerdì. Il primo a cadere fu un uomo di nome Ronald Flokeen, stava comprando un machete sulla bancarella di un mercato di periferia a Rondam quando, stando alle dichiarazioni dei testimoni, piegò la testa come chi cerca di ascoltare un suono da grande distanza. Rimase concentrato, immobile, per diverso tempo, quindi perse il controllo delle gambe e crollò a terra, il senso dell'equilibrio del tutto compromesso.

Anche se in primo momento nessuno ipotizzò le avvisaglie di una pandemia, oggi sono molti i progressi compiuti dalla scienza nell'analisi del fenomeno e siamo in grado di affermare che si tratta del più grave episodio di psicosi di massa che sia mai avvenuto nella storia della civiltà. Non ci sono cause fisiche, quello che raccomandiamo ai cittadini è di non lasciarsi suggestionare, non persuadersi dell'effettiva possibilità di un evento che è scientificamente impossibile. Se non riuscite più a stare in piedi è solo perché qualcosa nella vostra mente è riuscita a convincervi che non potete.

Il secondo caso fu una donna senza fissa dimora, trovata in fin di vita per disidratazione su una panchina in Central Park. La donna, a differenza del signor Flokeem che ha mantenuto intatte le sue facoltà mentali, non è mai uscita da un grave stato confusionale. Il terzo caso fu più eclatante e innescò lo studio ufficiale della LQS (Labyrinthine Quickly Dysfunction): dodici studenti a bordo di un tram a Bordeaux vennero colti simultaneamente dalla LQS. Poi toccò al caso che portò la LQS sulle prime pagine dei giornali, tutti ricordiamo la voce registrata del secondo pilota alla tv che si interrompe a metà della frase e chiede alla torre di controllo “Ripeti, c'è un disturbo sul canale, che succede?”

Nonostante i governi, dopo il forfait delle assicurazioni, si siano attivati per fornire sostegno alle vittime della LQS, le risorse economiche per sostenere la crisi sono quasi esaurite. La mancanza di un test affidabile in grado di stabilire la presenza di un atto simulatorio non è dovuta a incapacità o mancanza di volontà, ma al fatto che la LQS non è causata da fattori biologici ma psicologici. Dopo quasi due anni di ricerche approfondite, eseguite nei laboratori di tutto il mondo, possiamo escludere con decisione la presenza di un agente patogeno. Stiamo eseguendo analisi genetiche su persone a stretto contatto con individui affetti da LQS per stabilire se esiste una forma di difesa replicabile sotto forma di innesto o vaccino ma al momento non abbiamo ancora raggiunto risultati apprezzabili.

Nel momento in cui l'aereo si schiantò sulla periferia di Hong Kong si stima che circa sessanta milioni di persone in ogni parte del globo perse all'improvviso la capacità di stare in piedi. I governi decretarono immediatamente lo stato d'emergenza e il coprifuoco, la situazione era ancora sotto controllo anche se in alcuni grandi centri urbani si assisteva già a casi di rivolta, sciacallaggio, raduni non organizzati. Molti fanatici religiosi attirarono intorno a sé enormi folle di persone in preda al panico con la promessa di poter fare guarigioni miracolose. Si ricorda il triste caso del reverendo Richard Frost, letteralmente squartato vivo quando venne accusato di truffa da un presunto complice che fingeva di recuperare l'uso delle gambe.

Vogliamo soprattutto chiarire alla popolazione che non esiste alcun complotto. La comunità scientifica sta lavorando per risolvere il problema nel modo più efficace e nel più breve tempo possibile, ma la LQS, questo deve essere chiaro, non è una malattia organica ma una forma di psicosi e come tale va trattata. Speriamo di trovare quanto prima una terapia farmacologica efficace ma al momento quello che ci sentiamo di consigliare è di far ricorso al sostegno psicologico di un professionista. Siamo a conoscenza di casi di regressione e invitiamo tutti alla calma e all'impegno comune al fine di uscire dalla crisi senza danni e perdite che si potrebbero evitare.

Il problema più grave all'inizio furono i cadaveri. C'erano cadaveri ovunque. Si capiva se una persona era morta oppure no dal fatto che si agitasse o meno, come certi insetti che si sdraiano sulla schiena e muovono le zampette fino all'ultima briciola di energia che gli rimane. Fra quelli ancora in grado di camminare ben pochi si presero la briga di dare una mano per riportare ordine in quello che aveva tutta l'aria di essere un compito troppo arduo per chiunque. Anche quei pochi che in un primo tempo si impegnarono a fondo per fornire assistenza ai caduti e dare sepoltura ai morti ben presto persero ogni speranza. Solo l'esercito ancora si sforzava di credere in quel che faceva.

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