lunedì 13 settembre 2010

What art thou that usurp'st this time of night

nte troviamo un albergo c'è un cartello con scritto sky available here e lei dice non so mi sembra strano cerchiamone un altro ma io sono stanco le dico io sono stanco di guidare e lei sta in silenzio a fissare l'albergo che sembra fatto di scatole come quando usavamo i cartoni entravamo nei cartoni per giocare e guardavamo da finestrelle ritagliate sentendoci al sicuro allora parcheggio dico non c'è niente che non va e penso alle carcasse irriconoscibili le ho contate stamattina ho iniziato a contarle quando ci siamo messi in viaggio e ho smesso solo quando ho sentito alla radio la notizia del giapponese scomparso da tre giorni non c'è molto di cui parlare mi dico in tre giorni l'unica notizia è questa c'è un giapponese che è sceso dalla macchina e ha camminato via nessuno sa dove sia tutti sospettano che sia morto qualcuno non smetterà mai di cercarlo a costo di immaginarlo in una queste carcasse e trovare finalmente un punto preciso nel mondo dove versare le lacrime e proprio questo mi sembra che facciano gli uccelli quando restano accanto alla carcassa fino all'ultimo momento son lì che cercano di fermarmi con la macchina e tutto mi guardano arrivare immobili e solo un momento prima dell'impatto spiccano il volo con quel piccolo rostro e la remigale allungata scommetto che se frenassi se mi fermassi il tempo si bloccherebbe e rimarremo per sempre a sfidarci davanti a una carcassa che ormai è solo ossa porose e pelle rinsecchita per questo mi convince quel cartello che dice il cielo qui è disponibile sono stanco di contare le carcasse e di preoccuparmi del giapponese allora entro e incontro un enorme uomo barbuto con salopette e camicia a quadri che mi riconosce al volo mi dice sei arrivato mi dà in mano non una chiave un mazzo intero di chiavi aspetti si sta sbagliando io non la conosco ma lui sorride mi mette la mano sulla spalla e mi indica una camera ci mancava solo questa andiamo a dormire le dico e lei chiede sei sicuro che non vuoi cercarne un altro sì adesso basta guarda fin dove siamo arrivati dobbiamo riposare voglio staccare la spina e scuoto la testa sapendo che non mi abituerò mai al fuso orario ma appena mi stendo non so più niente sto già dormendo e sono molto contrariato quando apro gli occhi e vedo un bambino che mi tampina il braccio è buio è controluce biascico vai via lasciami stare ma lui non smette sto sognando che ha gli occhi a mandorla e sta cercando il suo papà quando lo sento piangere il moccioso si è seduto in terra a piangere impreco in silenzio mi domando perché non mi lasciate dormire ma sta piangendo non posso riaddormentarmi gli dico cosa vuoi e lui bisbiglia mi sta facendo male chi perdio sei forse pazzo mi stai prendendo in giro chi ti sta facendo male e lui dice non lo senti è di sopra quando alzo lo sguardo al soffitto non solo lo sento ma i rumori sviluppano le immagini dentro di me e lo vedo è il giapponese e il giapponese sta picchiando una donna gridando non è mio non è mio la donna è seduta in terra raggomitolata e si tiene le mani a protezione dell'addome mi si rizzano i capelli e i peli delle braccia quando mi accorgo di essere sveglio e sta sorgendo il sole e non ci sono rumori non ci sono bambini non mi accorgo di parlare ad alta voce quando dico maledetto fuso orario mia moglie apre gli occhi e dice buongiorno ho fatto un sogno stranissimo la ascolto sciacquandomi la faccia notando un adesivo sullo specchio che dice sky available here provando l'impulso di strapparlo via di lacerarlo a beccate c'era una donna dice lei sbadigliando c'era una donna in kimono sai di quelle sui ventagli appesi ai muri dei ristoranti giapponesi c'era una donna in kimono rosso e mi ha sorriso ma lo strano del sogno è che mi faceva pena quella donna e non saprei dire perché al che io le dico non ti preoccupare a me sembra un bel sogno e lei mi guarda come se sapesse che ho fatto qualcosa di sbagliato ma non riuscisse a capire cosa e poi dice stanotte e io stanotte cosa lei dice niente lascia stare e va a cercare qualcosa in valigia ma io la seguo la incalzo stanotte cosa lei senza guardarmi dice lo so che non è vero non prendermi in giro ma mi è sembrato di sentire il pianto di un bambino nella stanza di sopra ma non è possibile non ci sono stanze sopra di noi c'è solo il tetto poi si gira e io capisco che non posso stare zitto dico è vero e rido è colpa del fuso orario prepara tutto che partiamo e lei ma come non facciamo nemmeno colazione faccio spallucce la colazione sì per strada la colazione la facciamo pe

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