mercoledì 30 marzo 2011

Rondam [004]

NY, 28-11.5583
Indovina dove sono? A poche centinaia di metri in linea d'aria di distanza da te. Sono tornato, sei contento? Così potrai spiegarmi perché sono stato abbandonato dalla ditta, dagli amici, dal mio diretto superiore, ovvero da te. La tua scorta armata non mi fermerà, ho imparato molto nei mesi passati lontano da casa. Ho imparato innanzitutto la pazienza e la riflessione. Ho imparato anche mille nomi della dea del canto e dei veleni, ho imparato anche la danza delle ossa, i movimenti atti a disarticolare. Lo sapevi che anche gli uomini possono rendere le proprie pupille fosforescenti? Occorre superare un esame, occorre sopportare la convalescenza e il rischio della cecità in caso di infezione. Ti scrivo per farti sapere che un giorno di questi ci incontreremo, ti avviso affinché tu possa mettere assieme un po' di scuse da raccontare per impedirmi quella stupida reazione chiamata vendetta. In fondo dovrei ringraziarti, adesso sarei ancora l'amministratore condannato a posture scomode, a consumare velocemente troppo cibo pieno di grassi, vincolato a obblighi contrattuali che lo rendono schiavo di se stesso. Lo deciderò al momento opportuno se stringerti la mano o paralizzarti dal collo in giù. Sai qual è stato lo shock culturale più pesante che ho sperimentato al rientro? Dico a parte i semafori, i cartelloni pubblicitari, i modi di fare di chi pensa di essere solo al mondo camminando nella folla. Dico a parte il rumore di fondo, la vibrazione costante di un motore invisibile. Dico a parte gli odori nauseanti, l'invasione del metallo coi suoi infiniti riflessi. La parte peggiore è stata la finzione, la spropositata bugia che si nutre del cervello collettivo, vedo bocche zannute ancorate a ogni singola mente, a succhiarne fuori libertà, intelligenza, giudizio, onestà, serietà, responsabilità. Non credo che tu capisca cosa intendo, non è possibile farlo senza uscire dagli schemi, dei confini, dalle prospettive disegnate apposta per impedire prese di coscienza. Ne parliamo ancora quando ci vediamo, ti consiglio di preparare un bel discorsetto se vuoi convincermi a risparmiarti una lezione di danza delle ossa. A presto.

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