lunedì 17 maggio 2010

Le cose che cambiano quando c'hai un figlio (26 di N)

Quando c'hai un figlio capisci che lui sa che giorno è perché quando non è giorno di asilo si sveglia alle cinque del mattino.

“Papa, c'è il sole, a cosa giochiamo?”

Siamo andati al maneggio a vedere i cavalli, siamo andati in bici, siamo andati al mercato, siamo andati in centro, siamo andati a una specie di fiera coi fiori di carta. Piscina, parco con lo scivolo a spirale, parco col laghetto, parco col tappeto elastico, parco con giochi gonfiabili e pista dei go-kart. Abbiamo giocato a tutto, fino a inventare l'ennesimo nuovo gioco, una specie di tennis in corridoio con molte palline colorate e nei momenti di panico si viene colti da un tremito come Hulk Hogan quando decide che è arrivato il momento di vincere e parte l'effetto catapulta con l'altro che si nasconde tremante dietro la sua racchetta e aspetta di far finta di saltare in aria.

Se pensi di avere un figlio e continuare a vivere da single tanto vale che lo lasci in ospedale. Avere un figlio per davvero vuol dire partire per la legione straniera. Sudare, anche, essere disposti a sudare e a dormire molto poco. Poi c'è il fatto che finisce la scuola e per tre mesi dovresti poterti occupare dei figli a tempo pieno ma siccome non puoi devi trovare soluzioni come mandarli al grest o in vacanza coi nonni e ti chiedi tanto tempo fa, secoli fa, era così anche allora? Genitori e figli si vedevano all'ora di cena e d'estate andavano in vacanza? Settimana prossima c'è la recita e sto impazzendo alla ricerca di maglietta e pantaloni gialli perché deve fare la giraffa. Al mercato mi han detto “Ancola? Tutti che celcano la maglietta gialla?” Non è un refuso, qui al mercato molti commercianti sono diventati stranieri. Non voglio che i suoi amici siano tutti vestiti di giallo tranne mio figlio, così oggi mi spingerò più lontano nella ricerca.

Poi leggo che in certi paesi le donne cominciano a far figli a 14 anni e le famiglie hanno un sacco di figli. Siamo i più ricchi del mondo e spesso non abbiamo nemmeno energia e tempo per accudirne come si deve uno soltanto. Sono pensieri che tengo per me, se vai in giro a parlare di queste cose ti guardano come se sei strano, come se sei pericoloso. Specialmente se chi hai di fronte di figli non ne ha o, se anche li ha, vive come se non li avesse, lasciando che se ne occupi qualcun altro. Quelli che alzano la voce e si spazientiscono per poi arrabbiarsi di più quando i figli fanno la stessa cosa. Educazione schizofrenica, fai quello che dico e non quello che faccio.

Andare su Marte, percorrere migliaia di chilometri all'anno in macchina e in aereo, potersi permettere gioielli, inseguire la moda, entrare in locali esclusivi, assaporare il gusto del lusso. Non so, forse sono io che sbaglio, ma ho come la sensazione che stiamo sbagliando qualcosa. Io, io, io, sembra che tutto e tutti non facciano altro che gridare un immenso IO, come quella poesia, come faceva? E risuona il mio barbarico YAWP sui tetti del mondo.

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